Piccole pillole di fotografia - Sulla misurazione dell'esposizione

Durante le passeggiate fotografiche nel centro storico di Genova spesso i partecipanti hanno seri problemi nello scattare con una esposizione "corretta", questo perché gli stretti vicoli lasciano filtrare poca luce ed è frequente ritrovarsi nella situazione in cui un raggio di sole buca le scure ombre creando contrasti molto forti.

Ora è noto a tutti che le fotocamere, di qualsiasi tipo siano, hanno sensori che sono molto distanti dal percepire la luce nello stesso modo dell'occhio umano. In queste situazioni siamo quindi costretti ad effettuare una scelta: o esponiamo per la luce o esponiamo per le ombre.

Ovviamente opteremo per ciò che più ci aggrada, tenendo ben presente che non sempre entrambe le soluzioni restituiscono risultati soddisfacenti. Cercare di esporre per mediare alte luci ed ombre il più delle volte non ci soddisferà, avremo un risultato insipido, uno scatto con poco "carattere".

 

Bene, ma in pratica cosa dobbiamo fare?

Prima di tutto evitare di impostare matrix come modo di misurazione dell'esposizione; possiamo optare per una esposizione spot/ponderata centrale e questo perché andremo a misurare la luce nel punto preciso che renderemo "leggibile".

Dopodiché mi posso trovare in due dituazioni differenti: lavorare in manuale oppure con qualche automatismo (priorità di tempi/diaframma, program).

In manuale il discorso è molto semplice: inquadro la zona che voglio esporre correttamente, imposto i valori corretti di iso, tempo e diaframma in base a ciò che mi indica l'esposimetro quindi ricompongo l'inquadratura e scatto; dal momento che sono in manuale i valori impostati non cambieranno.

 

Se invece ho impostato qualche automatismo il discorso cambia poiché nel passaggio tra inquadratura per esporre e per scattare laluce cambia, di conseguenza la fotocamera varierà le impostazioni per adattarsi e i valori non saranno più quelli desiderati. Faccio un esempio: sto lavorando a 200 iso, priorità di diaframma a f.8 e voglio scattare per rendere ben leggibile il raggio di sole, con conseguente sottoesposizione del resto del fotogramma.

Punto il raggio di sole e la fotocamera sceglie per lo scatto il tempo di 1/500; nell'istante in cui io sposto l'inquadratura per riprendere tutto il vicolo la fotocamenraautomaticamente abbassa il tempo a 1/60 per adattarsi alle nuove condizioni di luce, rendendomi così uno scatto che io non volevo.

 

Per risolvere il problema ci viene in aiuto il pulsante di "blocco dell'esposizione" (consultare il manuale della propria fotocamera per vedere dove è posizionato).

Inquadriamo il raggio di sole, blocchiamo l'esposizione premendo e tenendo premuto il pulsante di blocco, ricomponiamo l'inquadratura, scattiamo e solo allora potremo rilasciare il pulsante di blocco.

Il sistema è molto semplice, richiede solo un po' di pratica e ovviamente l'abitudine a farlo, molti si dimenticano rimanendo poi sbigottiti da un risultato che non desideravano.

 

Comprendo che oggi il digitale ci toglie dagli impicci perché possiamo vedere subito l'errore commesso e porvi rimedio ma se vogliamo aumentare le nostre abilità in fotografia non è bene abusare di questo privilegio: cerchiamo di fare il possibile affinché ogni scatto sia ripreso correttamente.

 

 

NOTE: il pulsante di blocco dell'esposizione è normalmente posizionato sul retro della fotocamera a portata di pollice destro, in modo che possa essere premuto insieme allo scatto.

Nikon lo indica con la dicitura AE/AL, Canon a volte con *, comunque il mio consiglio è di leggere sempre e con attenzione il manuale della fotocamera.

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