Piccole pillole di fotografia - Gli automatismi delle reflex digitali

Gli automatismi delle fotocamere sono tutte quelle funzioni “automatiche” che ci permettono di risparmiare tempo e di concentrarci più sulla composizione che sulle varie impostazioni.

Detto questo faccio subito una premessa: utilizzare un automatismo non significa far fare alla fotocamera quello che vuole, significa utilizzare una funzione che fa fare in maniera automatica alla macchina ciò che voglio io!!!
Sicuramente io non sono una persona che demonizza gli automatismi anzi ne faccio largo uso ma uno dei primi concetti che insegno durante i miei corsi è: “Se vuoi usare un automatismo devi sapere molto bene come funziona e come si comporta la fotocamera una volta che è attivato, poiché l’unico scopo dell’automatismo è quello di sostituirsi al tuo intervento manuale”. In parole povere noi dobbiamo essere assolutamente capaci ci effettuare uno scatto impostando manualmente tutti i valori (come si dice “lavorando in manuale”), poi se vogliamo possiamo anche fare sì che la macchina fotografica imposti automaticamente dei parametri per una questione di pratica o di comodità.

Fatta questa premessa che ritengo doverosa, in queste poche righe volevo focalizzare l’attenzione sui tre automatismi principali che affiancano l’impostazione manuale:

  • priorità di tempo,
  • priorità di diaframma,
  • program.


Iniziamo subito a parlare del program, una funzione che penso di non aver mai utilizzato in vita mia (se non per la curiosità di provarla) e che personalmente ritengo di scarsissima utilità.
Impostando program la fotocamera si occupa di scegliere, in base ovviamente alla quantità di luce ovvero alla valutazione dell’esposimetro, l’accoppiata tempo/diaframma corretta; tramite un selettore noi possiamo variare la coppia di parametri mantenendo ovviamente costante il rapporto. Per esempio io inquadro e i valori che ottengo sono 125 f. 5.6, valori che in quella situazione saranno sicuramente corretti e a cui io posso scattare. Se voglio però ho la possibilità di variare questa abbinata portandola magari a 60 f. 8 oppure a 250 f. 4.
Ora secondo me questa funzione ha senso se io voglio dare rapidità allo scatto e ritrovo in una situazione che mi coglie totalmente impreparato: sto passeggiando, noto una situazione da cogliere molto rapidamente, inquadro e scatto; se devo stare attento alla coppia di valori e a variarla ecco che ho perso tempo e probabilmente anche lo scatto buono.
Se invece non mi importa nulla dei valori e mi basta una corretta esposizione allora program può andar bene, sempre meglio che perdere lo scatto ( o no? ^__^).
Il concetto è che se io acquisto dimestichezza con i controlli della fotocamera probabilmente lavorando in manuale sarò altrettanto veloce quanto ad impostare program e a selezionare la coppia di valori giusta che mi consente di ottenere lo scatto desiderato.

La priorità di diaframma invece la trovo decisamente più utile: impostato un valore di diaframma fisso la fotocamera sceglie il tempo di scatto adatto per la corretta esposizione. Chiaramente è una funzione da utilizzare nel momento in cui per me è importante che f abbia valori di un certo tipo, principalmente quando vogliamo che la profondità di campo non cambi e allo stesso tempo non ci importa nulla del tempo di scatto.
Per fare il classico esempio sto facendo una passeggiata su un lungomare in una bella giornata di sole; quello che mi interessa in questo caso è avere parecchia profondità di campo per fare dei bei panorami tutti a fuoco, poco importa se la macchina scatterà a 125 o a 250 o anche a 1000, l’importante è avere un diaframma a f. 8 se non a 11.
Ok quindi con questo automatismo siamo sempre tranquilli, vero? Beh, non proprio, dobbiamo prestare molta attenzione alla quantità di luce ed al valore iso impostato poiché se la luce è poca e abbiamo impostato un diaframma chiuso c’è la possibilità che la fotocamera scelga un tempo di scatto più lungo rispetto al sessantesimo di secondo per cui correrò il rischio di avere uno scatto mosso: sarà sicuramente mosso con un tempo di 15, 10, ecc.
Guardate quindi sempre i valori che l’esposimetro ci indica (in questo caso controllare il tempo di scatto), in modo da non commettere errori grossolani.

La priorità di tempo è l’esatto contrario della funzione precedente: impostato un tempo di scatto fisso la fotocamera imposterà automaticamente il diaframma in accordo con la quantità di luce.
Funzione utilissima nel caso di riprese di soggetti in movimento per cui necessitiamo di tempi di scatto molto veloci per poter “congelare” il momento anche questa è soggetta a limitazioni; prima di tutto con il tempo impostato è possibile che il diaframma scelto in automatico non faccia al caso mio (o mi accontento o quando posso cambio il tempo di scatto per adattare tutti i parametri), in secondo luogo è possibile che la luce sia troppa o troppo poca per cui non è possibile per la fotocamera trovare un valore di f che si abbini con il tempo da noi scelto rendendoci così un’immagine che sarà sottoesposta o sovraesposta a seconda dei casi.


Quindi riassumendo è imperativo per noi saper scattare un manuale. Poi per comodità o per mancanza di tempo possiamo optare per lo scatto in program, priorità di diaframma o priorità di tempo a seconda delle nostre esigenze.
Come sempre l’unico modo per aumentare la nostra abilità nell’utilizzo di queste funzioni è quello di fare pratica: uscite, scattate e siate critici ^____^.

Nel prossimo post affronteremo un quarto automatismo che è tenuto poco in considerazione ma che io trovo utilissimo: la funzione ISO automatici.


Buona Luce

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